1, 10, 1000 link. Quanti ne devo acquistare per spingere al massimo il mio portale?
Rullo di tamburi.. dipende.
Scherzi a parte, la risposta non può essere la stessa per tutti. Acquistare link, acquistare guest post e tutto ciò che gira intorno alla link building deve essere tutto calibrato alla perfezione, altrimenti si rischia di fare danni importanti al proprio business ed al proprio brand.
L’oscura ombra delle penalizzazioni
Fare link building potrebbe portare ad una penalizzazione? Assolutamente sì. Fare link building in modo sbagliato può portare ad una penalizzazione anche abbastanza pesante delle tue pagine, poiché stai cercando di manipolare quello che è il pensiero che ha Google sul tuo contenuto o sul tuo sito web.
L’obiettivo di un bravo link builder o comunque di un bravo consulente SEO è propio quello di andare a creare una strategia ottimizzata che sia in grado di essere il più naturale possibile, non forzare troppo la mano, ma rendere ogni link abbastanza “pulito”, così da non far insospettire Google.
Le penalizzazioni sono sempre più rapide, fino a qualche tempo fa per beccare una penalizzazione da Google per SPAM, quindi per aver fatto una link building troppo aggressiva, si doveva aspettare il lancio di un aggiornamento e per recuperare da una di queste penalizzazioni c’era la necessità di aspettare un nuovo update e sperare di poter recuperare dalla vecchia penalizzazione.
Oggi, invece, questa tipologia di penalizzazioni sono in live, quindi tutto in tempo reale. Anzi, Google sta da qualche tempo utilizzando un metodo che “spegne” il link artificiale, così da non conteggiarlo nell’attribuzione di pagerank e quindi evitare che quel link possa in qualche modo influenzare il suo pensiero.
La Negative SEO? Quando ti distruggono il sito e devi buttare tutto
Altro capitolo invece è la negative SEO, che ad oggi può realmente decidere le sorti (in negativo) del tuo sito web. Quando si parla di Negative SEO, in fatto di link, stiamo parlando di generazioni di migliaia e migliaia di link verso il dominio “vittima” che puntano a chiavi totalmente diverse dall’argomento del portale che viene attaccato, puntano soprattutto a chiavi poco ben viste da Google.
Purtroppo la Negative SEO ha ancora molto effetto e Google, purtroppo, se ne accorge troppo tardi o molto probabilmente non se ne accorge per niente, andando così a penalizzare l’intero dominio o una parte di esso.
Ora, non voglio generalizzare e non voglio spaventarti, comunque fare Negative SEO fatta bene costa dei soldi e se non sei in un settore non troppo competitivo puoi dormire sogni “abbastanza” tranquilli. Se invece lavori in un settore come: finanza, gambling, adult o simili la storia cambia e quello che consiglio sempre di fare è una scansione periodica con strumenti come Ahrefs, Majestic e – soprattutto – la Google Search Console.
Questo perché i siti che fanno SPAM potrebbero bloccare l’accesso ai bot dei vari strumenti, lasciando libero accesso a Google che vedrà i link e li registrerà nel suo database.
Purtroppo ho visto negli anni alcuni siti affondati a causa della Negative SEO, ma a tutto c’è un possibile rimedio o comunque ci sono delle tecniche per poter recuperare ad una situazione di questo tipo.
Una di queste è sicuramente il Disavow Tool (dan, dan, daaaaaan).
Si, siamo arrivati finalmente a parlare di questo strumento che, personalmente, utilizzo molto poco. Il Disavow Tool permette di disconoscere la paternità di un link, ma è uno strumento a strettissimo contatto con Google.
Grazie al tool possiamo quindi chiedere a Google di disconoscere la risorsa che ci sta linkando, segnalandola come spam.
Perché non amo questo strumento? Perché va utilizzato solo ed esclusivamente in casi di necessità assoluta, poiché si sta probabilmente dichiarando a Google che sul nostro sito web c’è attività sospetta di link, attivando così alcuni segnali più importanti per Google, finendo sotto un occhio ancora più attento.
Parsimonia nella pubblicazione
Non spaccare il web di guest post, Google non ne ha bisogno. Pubblicare 10-20 link in due giorni non ha molto senso, soprattutto se il tuo portale non ha mai ricevuto link naturali.
Fatti sempre due domande, prima di iniziare una strategia SEO che si rispetti:
“Ho già un profilo link attivo e ben curato?
“Perché il mio portale dovrebbe ricevere fior di link in un colpo solo? Ho scritto un articolo accattivante da agganciare?”
Spesso per il miei clienti, quando provvisti di blog, faccio scrivere un articolo statistico, un articolo che racconta una storia fatta di numeri e informazioni importanti e successivamente inizio a linkare prima quella fonte, per scaldare un po’ i motori, e solo dopo qualche settimana inizio con pubblicazioni mirate alla home o pagine interne.
Un disordine ordinato
Abbiamo capito che fare 1-2 link a settimana, in modo continuativo e soprattutto con lo stesso pattern non è l’ideale nel medio/lungo periodo, poiché si rischia di creare una traccia abbastanza riconoscibile per Google e questo porta inevitabilmente ad un crollo, parziale o totale, del traffico.
Quello che devi fare è creare una sorta di disordine ordinato, un disordine che terrai sempre monitorato tramite un folgio excel, ma che non sarà per nulla riconoscibile agli occhi del motore di ricerca.
Pubblicare in modo discontinuo, non parlo di far passare 20 giorni da un link all’altro, basterebbe aspettare intervalli diversi che possono andare da 2 a 5 giorni.
Cerca di non pubblicare su siti web con lo stesso indirizzo IP o meglio con la stessa classe IP.
Questo non è un fattore penalizzante nell’immediato, ma se possiamo evitarlo, perché non farlo?
Cerca di pubblicare su portali diversi da loro: soprattutto quando parliamo di link building fatta su PBN, dovresti cercare di pubblicare su portali che hanno stili diversi.
Pubblicare più guest realizzato con lo stesso CMS, con lo stesso template e con gli stessi plugin secondo te è un pro o un contro? Ci siamo capiti 😀
Come impostare una corretta strategia di link building
Di seguito ti mostrerò come normalmente imposto una strategia di link building che mi permette sulla maggior parte dei progetti che seguo, di ottenere dei risultati non indifferenti, come questo:
Non male, non credi?
Vediamo come sono riuscito ad ottenere questo risultato con una campagna da 300€ al mese, praticamente nulla per una campagna di link building. Ovviamente non sono state effettuate pubblicazioni su grandi portali, anche lì…
Il prezzo secondo me è fine a se stesso, probabilmente un link da centinaia e centinaia di euro non vale quanto 10 link da portali di medio traffico.
Diverso è per una potenziale strategia di Digital PR, lì per forza di cose si deve puntare alto.
Ma stiamo parlando di due cose, per quanto vicine, molto lontane tra loro. Questa campagna è stata pensata per portare dei risultati tangibili al cliente in un “breve” periodo, non interessava aumentare la popolarità del brand in questo momento.
Tornando a noi… ecco qualche altro consiglio per strutturare una strategia di link building di successo:
Fai attenzione alle anchor
Le anchor sono l’arma numero uno che abbiamo a disposizione per veicolare quanto più juice possibile verso il nostro sito web.
Ne esistono di diversi tipi, ma non starò qui ad elencarli tutti, ti cito solo i principali:
- Exact Match
- Partial Match
- Mention
- Brand
- Generica
Le anchor devono essere ottimizzate al 101%, solo così avremo la sicurezza di non bruciare il budget che abbiamo a disposizione, rendendo un link una vera e propria bomba ad orologeria.
Alterna sempre le tipologie di anchor che andrai ad utilizzare nei tuoi guest post, non utilizzare sempre le stesse e soprattutto non eccedere con le anchor manipolative, ovvero quelle anchor che hanno al loro interno solo la parola chiave per la quale vogliamo posizionarci.
Link a tema o generalisti?
3 Strategie di link building che non stai ancora utilizzando
1. News Bombing
Questa è una tecnica che ho sperimentato più volte nel corso degli anni e consiste nel pubblicare una notizia all’interno del proprio sito web, creare un guest post affine a questo argomento ed iniziare a spingere con anche 2-3 link al giorno (da valutare caso per caso ovviamente) per circa 1 settimana.
Le anchor da utilizzare dovranno essere molto generiche ed il taglio del guest post diverso per ogni sito web, altrimenti si rischia solamente di creare dei contenuti duplicati.
In questo modo riusciamo ad attivare al meglio il profilo link, facendo capire a Google che i nostri contenuti sono realmente interessanti per gli utenti, poiché in pochissimo tempo ha ricevuto molti link NON ottimizzati, quindi non manipolativi.
Immagina ora di lanciare un nuovo brand o uno studio sulle energie rinnovabili, un qualcosa di così innovativo che ancora non è stato trattato da nessuno.
Immagina di condividere questa news su LinkedIn e Facebook e che questa per qualche strano motivo vada virale. A questo punto alcuni piccoli siti web iniziano a scrivere di questa news per generare a loro volta dei contenuti interessanti per il loro pubblico.
“Eh, sì Michele, poi ti portano anche la colazione a letto”
Ok, lo scenario è abbastanza utopistico, ma nulla è impossibile e queste situazioni almeno per grandi brand succede molto spesso, più di quanto possa pensare.
Ho destato questa strategia nel corso degli anni e posso dire che, almeno nel mio caso, ha dato un boost veramente eccezionale.
2. Contenuti multimediali
Ancora?? Ancora con ‘sta storia??
Sì, ancora con questa storia. Sto parlando delle inforgrafiche o qualsiasi altro contenuto multimediale che possa aumentare la possibilità di condivisione sia sui social.
Ti faccio un esempio, ho creato su Canva (strumento pazzesco, mi ha permesso addirittura di disattivare l’abbonamento a Photoshop) un’infografica senza alcun senso, ma il mio obiettivo è quello di mostrarti cosa riesce a leggere Google:
Quello che segue è parte del risultato di una chiamata alle API Cloud Vision di Google relativo al detect di testo nelle immagini.
{
"responses": [
{
"textAnnotations": [
{
"locale": "it",
"description": "Usa questa infografica come\nguida per creare la tua.\nMERAWA\nBibliografia\nCita sempre le fonti principali. Se possibile, riporta sempre\nogni autore, titolo, editore e anno di pubblicazione.\nTrovi altre info qui: https://michelesabatini.it/pagina-report/",
"boundingPoly": {
"vertices": [
{
"x": 247,
"y": 14
},
Come vedi c’è l’URL in chiaro e questo, vuoi o non vuoi, è un segnale per Google. Oltre a questo la pagina potrebbe essere tranquillamente linkata nell’immagine o all’interno del guest post.
Certo, deve essere fatto un lavoro di fino, altrimenti nessuno è ben disposto a condividere i tuoi contenuti sul proprio sito web o nei vari social network.
3. Brand building
La SEO è sempre più incentrata sul brand, su quanto sia ricercato e famoso un determinato brand online. Non a caso più traffico branded i tuoi utenti ricercheranno, più quest’ultimo si vedrà nella SEO e nel ranking del tuo portale.
Per traffico brand intento tutte quelle ricerche che contengono solo il tuo brand o che comunque hanno il tuo brand al loro interno.
Non è chiaro? Guarda le ricerche correlate al brand Amazon:
Certo, mi dirai, Amazon è Amazon. Chiaro, ma nel nostro “piccolo” dobbiamo fare lo stesso.
Tu devi riuscire a fare lo stesso con il tuo brand. Ultimamente sto adottando una strategia di link building strettamente legata alle anchor brand.
Il brand è sicuramente al centro della mia strategia negli ultimi mesi. Una strategia anche troppo azzardata, se non si gestiscono bene le anchor, poiché fare un’attività di questo tipo potrebbe far insospettire Google.
L’anchor deve essere comunque contestualizzata ed inserita in un guest post non pubblicitario. Anche se, a mio avviso, ci sono alcuni link naturali (wooooo esistono 😱), che sembrano molto più sponsored della maggior parte dei guest post in rete.
E le directory????
Ragiona sempre secondo il principio: è semplice inserire il link? Avrà pochissimo valore per Google.
Ma! C’è un ma..
Per la tua strategia di link building potrebbero essere oro, poiché servono per rendere più naturale il profilo link. Come per i link nei forum, nei commenti e tutte le altre tipologie di link “semplici” da ottenere, un link da una directory non porta tantissimi vantaggi se non dare dei piccoli input a Google, facendo risuonare l’indirizzo del tuo sito web in rete.
Personalmente sui miei progetti, non per i miei clienti in questo caso, mi piace dare un piccolo boost iniziale per poi sviluppare una strategia di link building continuativa.
Perché continuativa? Perché un sito web che riceve X link al mese non può smettere di botto, i link comunque sono sempre una sorta di doping per il sito. Brutto pensarla così, ma è la verità.
Nel tempo ho visto crollare siti web perché hanno smesso di fare link.
Poi tutto varia in base al settore, se è un settore competitivo la discesa sarà molto più repentina rispetto ad un settore più “semplice”.
Mi piace parlarti delle mie esperienze, perché in base a queste posso darti delle informazioni precise.
Qualche mese fa sviluppai per un mio cliente una strategia di link building di 10 mesi, con una pubblicazione in media di 4-5 link al mese (iniziando gradualmente).
Il posizionamento è salito esponenzialmente ed il portale, dopo mesi di stop, è ancora lì in primissima posizione per molte chiavi.
Abbiamo registrato un +300% nel loro e-commerce, un risultato veramente buono.
Non a caso, abbiamo ripreso da poco fare link.
Quanto tempo devo aspettare per vedere il risultato della link building?
Ancora dipende. Dipende dal settore, dalla competitività delle SERP e dalla forza di quel determinato link per la nostra pagina.
Ricordo con estremo piacere, ormai qualche anno fa, ho venduto un guest da un mio sito verticale sulla fotografia ad un cliente con un portale dedicato a guide sulla fotografia, macchine fotografiche e tutto quello che gira intorno a questo mondo.
Topic del sito preso al 100%.
Abbiamo ottimizzato l’anchor e pubblicato il guest ed in un solo giorno, un singolo giorno, la pagina linkata ha preso 5-6 posizioni per la maggior parte delle keyword, compresa la main kw, e nei giorni seguenti è finita in prima pagina, partendo dalla posizione 16, quindi in seconda pagina.
Spero che questo articolo ti sia stato realmente d’aiuto e per qualsiasi cosa non esitare a lasciare un commento qui sotto! Risponderò quanto prima.
Michele
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