La SEO per e-commerce è più di un vantaggio, è una necessità per la maggior parte degli store digitali.
Sono Michele Sabatini, un consulente SEO con anni di esperienza nel campo ed in questo articolo, voglio esplorare con te il vasto e dinamico universo della SEO applicata all’e-commerce.
Analizzeremo insieme come l’ottimizzazione per i motori di ricerca possa essere un fattore determinante per il successo del tuo negozio online.
Da una panoramica delle diverse strategie SEO ai consigli pratici su come migliorare la visibilità e il ranking del tuo sito, questo articolo si propone di essere una guida esaustiva per chiunque voglia comprendere meglio come navigare nel mare della SEO per e-commerce.
Preparati a scoprire come la SEO può trasformare il tuo negozio online e guidarti verso nuove vette di successo e visibilità.
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Fare SEO per E-Commerce è semplice?
Più che semplice, molto tecnica.
Un ecommerce si differenzia da un altro sito web, come una landing page, un portale di news o un blog, per una serie di specificità che richiedono un approccio SEO altamente specializzato. In primo luogo, l’architettura di un sito e-commerce è complessa, con numerose categorie, sottocategorie, e pagine di prodotto.
Questo richiede una gestione attenta della struttura del sito, per assicurare che i motori di ricerca possano navigarla e indicizzarla efficacemente.
Diciamo che un e-commerce di medie dimensioni può arrivare a pesare anche decine di GB ed avere migliaia (se non centinaia di migliaia) di pagine da analizzare.
Sarebbe folle farlo senza gli strumenti giusti.
Quali sono gli errori SEO principali di un e-commerce?
Struttura Complessa del Sito
Gli e-commerce presentano spesso strutture di sito complicate con molteplici livelli di categorie e sottocategorie. Questo può creare difficoltà di navigazione e di indicizzazione per i motori di ricerca, rendendo sfidante l’ottimizzazione per la ricerca. Una struttura del sito ben organizzata è fondamentale per assicurare che ogni pagina di prodotto sia facilmente accessibile sia agli utenti che ai motori di ricerca.
Hai mai fatto caso alla struttura dei menu dei BIG di ogni settore?
Ti faccio un esempio con Prozis, un e-commerce per sportivi e palestra:
Immagina il lavoro che c’è dietro un singolo elemento, che sicuramente migliorerà sia la SEO, sia la UX dell’utente, permettendo a quest’ultimo di trovare rapidamente le informazioni o i prodotti di suo interesse.
Questo dovrà essere fatto anche sul tuo store online. Più prodotti e categorie avrai al suo interno, più la struttura del menu risulterà cruciale per una corretta esperienza di navigazione.
Contenuti Duplicati
Uno dei maggiori problemi per gli e-commerce è la duplicazione di contenuti, in particolare nelle descrizioni dei prodotti. Questo problema può portare a una penalizzazione da parte dei motori di ricerca, che favoriscono contenuti unici e originali. È quindi cruciale creare descrizioni di prodotto che siano uniche per il tuo sito.
Per fare un check di eventuali contenuti duplicati, ti consiglio di utilizzare uno di questi strumenti:
Offrono tutti una prova gratuita, per poi diventare a pagamento se dovessi aver bisogno di maggiori richieste.
Ottimizzazione delle Pagine di Prodotto
Le pagine di prodotto spesso non sono ottimizzate per i motori di ricerca. La mancanza di contenuti ricchi di parole chiave, meta description efficaci e tag alt per le immagini possono limitare la visibilità di queste pagine nei risultati di ricerca. Ogni pagina di prodotto dovrebbe essere ottimizzata con cura per migliorarne il posizionamento.
Ma non solo, la UX la fa da padrona in una pagina prodotto.
Hai mai visto o analizzato con un occhio critico la pagina prodotto di Amazon?
Guarda quanti dettagli già nell’Above The Fold.
Tutte le informazioni chiave sono racchiuse nella prima schermata, non hai bisogno di scrollare o cambiare pagina.
Velocità di Caricamento
La velocità di caricamento è cruciale per l’esperienza utente e per il SEO. I siti e-commerce, con le loro immagini ad alta risoluzione e funzionalità complesse, possono essere particolarmente lenti a caricare. Ottimizzare la velocità di caricamento è quindi essenziale per mantenere gli utenti interessati e migliorare il ranking sui motori di ricerca.
Questo aspetto lo approfondiremo meglio dopo.
Problemi di Mobile-Friendliness
Con l’aumento dello shopping online da dispositivi mobili, un sito e-commerce che non sia ottimizzato per mobile può avere un impatto negativo sia sull’esperienza utente sia sul SEO. Assicurarsi che il sito sia completamente responsive e facile da navigare su dispositivi mobili è ormai indispensabile.
Google da anni ormai ha fatto un switch di analisi ed ha iniziato a scansionare tutti i siti web da mobile.
Quindi avere un portale ottimizzato per dispositivi mobili è necessario per il successo all’interno delle SERP di Big G.
Gestione del Linking Interno
Un efficace strategia di linking intero è fondamentale in un e-commerce. Aiuta i motori di ricerca a scoprire nuove pagine e a distribuire l’autorità di pagina. Spesso trascurata, questa strategia può portare a miglioramenti significativi nel SEO se implementata correttamente.
Torniamo un po’ al discorso di migliorare l’usabilità del portale ed incentivare l’utente a restare all’interno dell’e-commerce per più tempo.
Avere una struttura o una rete di link ben organizzata permetterà sia di veicolare il giusto Juice (SEO parlando) a tutte le pagine o comunque a quelle più importanti e permetterà all’utente di navigare correttamente tra i vari contenuti dello store.
Keywords Non Mirate
La selezione di parole chiave non appropriate o troppo generiche può ridurre significativamente l’efficacia dell’ottimizzazione SEO.
È importante eseguire una ricerca approfondita delle parole chiave per assicurarsi che siano pertinenti e specifiche per i prodotti offerti.
La Keyword Research, quindi, resta sempre una delle principali chiavi di successo di qualsiasi sito web.
Se non hai strumenti avanzati, puoi comunque fare una ricerca di parole chiave partendo dalla Google Search Console o collegandoti a tool come Answer The Public o Ubersuggest, che hanno una versione free che ti permette di scoprire qualcosina in più sul tuo mercato di riferimento.
Gestione di Out-of-Stock e Discontinued Products
La gestione inadeguata delle pagine di prodotti non disponibili o fuori produzione può creare link interrotti e problemi di contenuto. In una strategia dovrai gestire queste pagine in modo da non influenzare negativamente il ranking SEO.
Ad esempio, capire quando mandare una pagina in 404 o in 410, quando un prodotto è terminato e non sarà mai più disponibile.
Altro aspetto, sempre per questa tipologia di prodotti terminati, è la possibilità di fare dei Redirect 301 verso il prodotto più simile o la categoria del prodotto stesso.
7 Tecniche Avanzate per migliorare la SEO del tuo e-commerce da subito
Keyword Research con Keyword Researcher PRO
Gattini e SEO, chi lo avrebbe mai detto?
No, non mi sono impazzito.
Un gattino ora può decidere se farti guadagnare o meno con la SEO.
Esiste da anni un tool che accompagna me e tanti altri consulenti SEO durante le nostre giornate di lavoro.
Si chiama Keyword Researcher PRO ed è una vera e propria bomba per quanto riguarda la ricerca di tutte quelle keyword “sottili”, keyword che magari non generano molto traffico, ma sono delle query precise.
Stiamo parlando comunque di un Tool premium, che puoi trovare qui:
Il suo funzionamento è abbastanza semplice.
Nell’area di destra puoi settare tutte quelle che sono le impostazioni di ricerca.
Soprattutto specificare la regione e la lingua di Google, così il software riuscirà ad interrogare correttamente le SERP della lingua giusta.
Nell’area di testo, invece, dovrai inserire quelle che sono le keyword di partenza, con tutte le possibili varianti.
Così facendo stai indicando al tool di partire da quelle determinate keyword.
La cosa veramente stupenda del software è quella di poter inserire i caratteri jolly, come “*” che ti permetterà di autocompilare le keyword a lunga coda, sarà lui stesso a selezionare tutte le parole chiave che iniziano, finiscono o contengono quella specifica stringa.
Potrai inoltre inserire dei parametri di esclusione, ovvero non farti mostrare tutte le parole chiave che hanno al loro interno una particolare parola.
Interrogherà il motore di ricerca ed in men che non si dica estrapolerà tantissime keyword a lunga coda o long tail keyword.
Non tutte saranno perfette, alcune non avranno molto senso, ma ti garantisco che potrebbe trovare anche tante keyword che i tool seo più blasonati non mostrano.
Immagina di poter ottimizzare le schede prodotto del tuo e-commerce o migliorare di molto i tuo articoli con delle piccole implementazioni.
Non male, no?
Per implementare queste keyword o per ottimizzare comunque i contenuti del tuo sito, ti consiglio di studiare ed utilizzare lo strumento chiamato NeuronWriter.
Analisi dei 404 e Redirect con Screaming Frog SEO
Il tuo sito e-commerce avrà sicuramente dei 404.
Vuoi perché alcuni prodotti non sono più disponibili e non sono stati gestiti correttamente, vuoi perché alcune pagine sono state generate per errore e poi eliminate.
Non si scappa, tutti hanno questa tipologia di errori all’interno del proprio portale.
Ne esistono di più tipi, però, il più grave a mio avviso è quello dei 404 “vivi“, ovvero quelle URL che sono ancora presenti e linkate all’interno delle pagine del portale, pur non essendo più in live.
Diverso, invece, è per i 404 che ha in memoria Google, che possiamo trovare nei log del server o all’interno della Google Search Console.
Tornando a noi..
Come puoi verificare i 404 “vivi”?
Fai partire una scansione di Screaming Frog sul tuo portale. In men che non si dica avrai tutti gli URL crawlati dal bot di Screaming Frog, compresi quelli che vanno in 404.
Una volta trovati, dovrai correggerli uno ad uno.
Analisi dei log con Log File Analyser
Un’altra strategia SEO o tecnica SEO è quella di andare ad analizzare i log del server per capire il reale comportamento del crawler all’interno del nostro negozio digitale.
Ovviamente questo è uno step abbastanza avanzato.
Per prima cosa dovrai accedere al tuo FTP e scaricare il file .zip relativo agli ultimi log. Spesso trovi la directory dei log nella root del sito.
Ora apri Screaming Frog Log File Analyser (io utilizzo questo per comodità) e carica il file .zip o il file dei log che hai appena scaricato dal server.
Basterà configurare il dominio, rinominare il progetto ed il software inizierà ad importare i log del server.
Ti consiglio di filtrare per Googlebot (inserisci pure tutte le tipologie di bot) ed inizia ad essere in primis curioso/a.
L’analisi dei log ti permetterà di capire le priorità di scansione di Google, se ci sono o meno dei colli di bottiglia dove il bot si incastra e non riesce più ad uscire o se ci sono errori del server durante le richieste del crawler.
Qualche tempo fa mi capitò un portale che in totale autonomia, probabilmente per un malfunzionamento di qualche plugin utilizzato, ha iniziato a generare migliaia di pagine “nascoste” (visibili però a Google).
Come me ne sono accorto?
Grazie a log del server.
A quel punto sono andato subito ad agire sul problema ed il risultato è stato ottimo sin da subito:
un incremento delle richieste delle pagine realmente importanti per il business e un +86% di traffico in soli 30 giorni.
Capisci quanto sia importante analizzare anche questi aspetti?
Gestire al meglio i canonical dei prodotti
Abbiamo già visto come i canonical siano realmente importanti per ottenere un buon posizionamento SEO, soprattutto quando si parla di e-commerce.
Avere tantissimi contenuti duplicati, perché magari hai tante versioni di una maglia o di una felpa, potrebbe portare il tuo portale ad una probabile perdita di traffico, poiché Google stesso ( gli altri motori di ricerca) non riuscirebbero ad identificare il contenuto principale, considerando quindi tutte le pagine come duplicate.
Devi quindi armarti di tanta pazienza e controllare, link per link, se i canonical sono correttamente settati o meno.
Ottimizzare velocità e Core Web Vitals delle pagine
L’ottimizzazione della velocità di caricamento delle pagine web e l’attenzione ai Core Web Vitals sono componenti cruciali per una strategia SEO efficace.
La velocità di caricamento di un sito ha un impatto diretto sulla permanenza degli utenti: il 40% degli utenti abbandona un sito web se impiega più di 3 secondi a caricare, e il 47% si aspetta che un sito impieghi massimo 2 secondi per il caricamento.
Un secondo in più nel tempo di caricamento può causare un calo del 7% nelle conversioni.
La vera sfida dell’online è far sì che gli utenti rimangano sul tuo sito il più tempo possibile e che acquistino i tuoi prodotti o servizi.
Il tempo di permanenza è un fattore critico per il successo online, influenzando direttamente il posizionamento sui motori di ricerca.
Un tempo di permanenza elevato indica che i visitatori trovano il contenuto del sito interessante, utile o coinvolgente, fattori che i motori di ricerca considerano per posizionare meglio i siti web nei risultati di ricerca.
Per ottimizzare la velocità di un sito web, è fondamentale adottare diverse strategie, come comprimere le immagini, utilizzare una Content Delivery Network (CDN), minimizzare il codice del sito, abilitare la compressione Gzip e sfruttare la memorizzazione cache del browser.
Strumenti di test delle prestazioni come Google PageSpeed Insights o GTmetrix possono fornire indicazioni specifiche su come migliorare ulteriormente le prestazioni del sito.
Migliorare la velocità del sito web non solo influenzerà positivamente il tempo di permanenza degli utenti, ma avrà anche un impatto diretto sulla SEO, poiché i motori di ricerca considerano la velocità del sito un importante fattore di classificazione.
Ecco una tabella riassuntiva aggiornata dei Core Web Vitals:
Metrica | Descrizione | Soglia per una buona esperienza utente |
---|---|---|
Largest Contentful Paint (LCP) | Misura le prestazioni di caricamento | Occorre entro 2,5 secondi dall’inizio del caricamento della pagina |
First Input Delay (FID) | Misura l’interattività | Deve essere inferiore a 100 millisecondi |
Cumulative Layout Shift (CLS) | Misura la stabilità visiva | Deve mantenere un valore di 0,1 o inferiore |
Sfruttare la SERP per individuare nuove keyword
La SERP è una miniera d’oro.
È ciò che piace a Google in quel preciso momento. Perché per una determinata query o keyword si posizionano questi 10 (quando va bene) siti web?
Ecco qualche consiglio che puoi applicare da subito durante l’analisi di una SERP e come migliorare i tuoi contenuti a colpo d’occhio:
- Utilizza l’Autosuggest di Google: Quando inizi a digitare la tua keyword seed nella barra di ricerca di Google, presta attenzione ai suggerimenti che compaiono automaticamente. Questi suggerimenti sono basati su ricerche frequenti e possono fornire idee per keyword lunghe e specifiche (Long Tail Keywords), che sono spesso meno competitive e più mirate.
- Analizza le People Also Ask (PAA): Nella SERP, le PAA sono una miniera d’oro di informazioni. Ogni domanda nelle PAA rappresenta una query reale che gli utenti stanno facendo. Analizza queste domande per identificare tendenze, dubbi o argomenti specifici di interesse che potrebbero non essere immediatamente evidenti dalla tua keyword seed.
- Ricerche Correlate: Alla fine della pagina dei risultati di ricerca, troverai una sezione di “Ricerche Correlate”. Queste sono parole chiave o frasi che Google considera strettamente correlate alla tua query iniziale. Queste possono essere utilizzate per espandere la tua ricerca di keyword e per capire meglio le variazioni di ricerca attorno alla tua keyword principale.
- Analisi dei Titoli e delle Descrizioni: Guarda i titoli e le meta descrizioni dei risultati di ricerca. Questi possono darti spunti sul tipo di linguaggio e termini chiave che sono efficaci nel catturare l’interesse del tuo pubblico target.
- Osserva i Tipi di Contenuti che si Posizionano Bene: Fai attenzione ai tipi di contenuti (blog, articoli, pagine di prodotto, video, ecc.) che si posizionano nelle prime posizioni per la tua keyword. Questo ti darà un’idea di ciò che Google e gli utenti considerano più rilevante e utile per quella query specifica.
- Identifica Gap di Contenuto: Nota se ci sono domande o argomenti che non sembrano essere adeguatamente trattati nei risultati di ricerca. Questo potrebbe rappresentare un’opportunità per il tuo sito di colmare quel gap con contenuto pertinente e di qualità.
Analisi degli intenti di ricerca e soluzione all’interno del prodotto
Gli intenti di ricerca giocano un ruolo cruciale in una strategia SEO efficace. Capire l’intento dietro le query degli utenti permette di ottimizzare il contenuto in modo che risponda esattamente a ciò che gli utenti stanno cercando.
Ci sono diverse categorie di intenti di ricerca, come l’informativo (dove gli utenti cercano informazioni), il navigazionale (dove l’intento è raggiungere una specifica pagina web), il transazionale (quando l’utente intende effettuare un acquisto o una transazione) e il commerciale/investigativo (dove l’utente sta considerando un acquisto e cerca maggiori informazioni).
Comprendere e indirizzare questi intenti diversi è fondamentale per una strategia SEO perché influisce direttamente su come ottimizzi il tuo sito e crei contenuti.
Per le ricerche informative, contenuti come guide dettagliate, post di blog educativi o video tutorial possono essere più efficaci. Per le query transazionali, invece, è essenziale ottimizzare le pagine di prodotto o di servizi con descrizioni chiare, recensioni, e call-to-action forti.
Analizzando gli intenti di ricerca, puoi anche migliorare l’usabilità del tuo sito e la user experience (UX), rendendo più facile per gli utenti trovare esattamente ciò che cercano, il che può portare a una maggiore permanenza sul sito, minori tassi di rimbalzo e, in ultima analisi, a conversioni più elevate.
Gli intenti di ricerca non solo guidano la creazione di contenuti ma influenzano anche la struttura del sito, l’architettura dell’informazione e la strategia di link interni.
Riassumendo: ottimizza i tuoi prodotti o categorie per keyword con intento di ricerca commerciale e le guide del tuo blog per chiavi più informative.
User Experience e SEO, un connubio perfetto
Per UX si intende l’esperienza complessiva che un utente ha quando interagisce con il tuo store.
Un’esperienza positiva può portare a una maggiore permanenza sul sito, minori tassi di rimbalzo e maggiori conversioni.
Forse non lo sai, ma da anni ormai Google e altri motori di ricerca considerano questi fattori comportamentali quando determinano il ranking di un sito.
Un sito con una UX eccellente tende a posizionarsi meglio perché indica ai motori di ricerca che il sito è di alta qualità e soddisfa le esigenze degli utenti.
Perfetto, fantastico! Come posso analizzare la UX del mio portale?
Puoi iniziare a farlo anche da solo/a, basterà utilizzare gli strumenti giusti.
Per analizzare la UX del tuo sito web il mio consiglio è quello di sfruttare Clarity, il tool gratuito di Microsoft da installare il codice JS all’interno dell’header del tuo portale, così da garantire una corretta registrazione delle sessioni degli utenti.
Ok Michele, ma cosa fa di preciso Clarity?
Clarity è l’alternativa gratuita a Hotjar.
Ti permette di analizzare al meglio il comportamento degli utenti all’interno del tuo negozio online, andando a “registrare” le sessioni degli utenti (nel vero senso della parola), tracciare il loro comportamento generando mappe di calore e mappe di scroll.
Metti a disposizione degli utenti tutto ciò che gli serve, senza farli impazzire e farli “rimbalzare” all’interno delle pagine del sito.
Guarda e riguarda i video delle sessioni dei tuoi utenti ed individua i principali problemi che bloccano il normale processo di acquisto.
Ottimizzazione SEO On-Page, dove lavorare da subito?
Se vuoi migliorare il traffico organico del tuo portale, allora devi fare SEO.
Ricorda che il pubblico che effettua una ricerca in rete è molto più propenso ad acquistare o comunque effettuare un’azione con intento commerciale, rispetto ad un pubblico che viene da un’ads social.
La primissima cosa che dovrai fare all’interno del tuo portale per una buona SEO è sistemare la navigazione del portale.
Come ho già detto, devi aiutare il più possibile gli utenti a trovare quello che stanno cercando.
Come secondo step, essendo un ecommerce, ottimizza le categorie di prodotto.
Aggiungi dei contenuti di valore all’interno delle categorie, andando a descrivere i prodotti o quella specifica categoria. Inserisci le PAA che trovi all’interno delle SERP e vedrai che i risultati non tarderanno ad arrivare.
Seguono poi, tutte le altre ottimizzazioni SEO del caso.
Certo, non è semplice e ti consiglio il supporto di un esperto SEO per portare avanti tutti questi task.
Off-Site, Backlink e Link Building
I backlink sono essenziali per costruire l’Autorità di Dominio (Domain Authority, DA) del tuo sito e-commerce. I motori di ricerca, come Google, utilizzano i backlink come un importante fattore di ranking, considerandoli un endorsement di qualità e rilevanza da parte di altri siti. Un profilo di backlink forte e di qualità elevata è un indicatore chiave di un sito affidabile e autorevole.
Esistono diverse tipologie di link building da poter applicare all’interno di una strategia SEO.
Il mio consiglio, visto la delicatezza del discorso, è quello di affidarti ad un consulente SEO specializzato in link building, poiché è una pratica che, se svolta in autonomia, potrebbe fare molti danni alla reputazione del portale.
Detto questo, siamo arrivati alla fine della guida.
Spero ti sia stata realmente d’aiuto. Per qualsiasi dubbio lascia pure un commento qui sotto.
Buona SEO,
Michele.
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