I permalink nel mondo di internet sono dei collegamenti permanenti, come spiega la parola stessa, ovvero dei collegamenti che nel tempo non sono destinati a cambiare.
Quando parliamo di permalink spesso facciamo riferimento a realtà editoriali, come blog o siti di news. In particolar modo, se il tuo sito web è basato su WordPress, avrai sentito parlare sicuramente di struttura dei permalink.
Nell’articolo di oggi affronteremo 3 tematiche molto simili tra loro, ma che hanno dei significati diversi:
- Permalink: collegamento che non è destinato a cambiare nel tempo. Visitando quel collegamento si raggiunge una specifica risorsa all’interno di un portale.
- URL: riferimento ad una risorsa come documenti, articoli, foto o video, presenti in rete.
- Slug: è la parte finale di un URL, ovvero la parte che segue l’ultimo slash “/” di un URL.
Andando ad utilizzare al meglio i permalink ti permetterà di creare una struttura ad hoc di tutto il tuo sito web, rendo molto più semplice ed intuitiva la navigazione.
Questo ti porterà anche dei piccoli vantaggi lato SEO, ma non diciamolo a nessuno 😉 .
Come impostare i permalink su WordPress?
In questa guida vedremo nello specifico come configurare i permalink all’interno di WordPress, quali tipologie sono più utilizzate e perché.
Prima di tutto, dovrai andare all’interno della tua dashboard del sito, con permessi da amministratore, e recarti sotto la voce “Impostazioni > Permalink“.
A questo punto avrai una schermata simile a questa:
Cosa possiamo trovare? Molto semplice.
Abbiamo la possibilità di scegliere tra 6 diverse tipologie di strutture di URL:
- Semplice: una struttura di permalink semplice si limita ad aggiungere un parametro “p” all’interno dell’URL, che assumerà un valore numerico. Sconsigliato per qualsiasi settore.
- Data e nome: questo formato è il formato di partenza di WordPress, lo consiglio solo se si ha la necessità, come in ambito editoriale, di avere un ordine cronologico di tutti gli articoli pubblicati sul portale.
- Mese e nome: concetto molto simile al punto precedente, ma penso di non averlo mai utilizzato nel corso degli anni.
- Numerico: altro formato che non ho mai utilizzato e non penso di utilizzare mai nella mia vita da SEO, non riesce a comunicare molto ed è un formato che poco serve all’utente.
- Nome articolo: questa struttura è una di quelle che utilizzo di più in assoluto. Abbiamo il nome dell’articolo molto vicino alla radice del portale, l’URL è chiaramente parlante, poiché abbiamo il nome dell’articolo per esteso. Consiglio vivamente di utilizzare questa struttura sul 90% dei blog o portali in circolazione.
L’ultima voce, che non ho aggiunto all’elenco, è la voce struttura personalizzata. Questa selezione merita un approfondimento dedicato, poiché sarà possibile configurarla proprio come vogliamo, andando a sfruttare alcuni parametri che WordPress stesso ci mette a disposizione.
La struttura personalizzata partirà sempre dall’URL principale, che è la radice del dominio:
https://miodominio.it/
Quello che cambierà è la parte finale dell’URL, che sarai tu stesso a decidere. Se hai un blog, il mio consiglio è: utilizzare la struttura “Nome articolo” oppure creare una struttura /categoria/nome-articolo/.
Per crearla dovrai aggiungere all’interno dell’apposita casella la scritta:
/%category%/%postanme%/
Ok Michele, ma che sono questi geroglifici?
Aspetta, è molto semplice.
Come ti dicevo WordPress mette a disposizione del webmaster una serie di parametri che possiamo utilizzare per strutturare i nostri permalink:
- %year% – anno corrente. Es. 2022
- %monthnum% – mese corrente. Es 05
- %day% – giorno corrente a due cifre. Es 17 .
- %ora% – ora corrente
- %minute% – minuto corrente
- %seconds% – secondo corrente
- %post_id% : ID del post, che è univoco ed è composto da numeri. Es: 1554.
- %postname% : titolo dell’articolo o pagina
- %category%: categoria dell’articolo .
- %author% : nome dell’autore che ha scritto l’articolo.
Ecco quindi che la stringa scritta sopra ha un senso logico concreto.
Vuoi cambiare permalink? Fai molta attenzione agli errori 404
Un conto è cambiare i permalink prima di pubblicare i contenuti del tuo portale o prima che questi vengano presi in indice dal motore di ricerca, quindi scansionati.
Un conto è andare a cambiare i permalink una volta che il sito web è ormai online e le tue pagine sono giù indicizzate o posizionate sul motore di ricerca. È una manovra abbastanza rischiosa, poiché si va a modificare in modo permanente la struttura dell’URL dell’articolo, quindi quel contenuto non sarà più disponibile al vecchio indirizzo.
Questo genererà un errore 404, ovvero “pagina non trovata”. Un problema veramente grande per il tuo sito web, poiché né gli utenti né Google saranno più in grado di andare a trovare e leggere i contenuti che hai scritto, generando così malcontento negli utenti ed una perdita di ranking su Google e gli altri motori di ricerca.
Per sopperire a questa problematica, potresti creare una regola da inserire nel tuo .htaccess che ti permetterà di reindirizzare tutti gli URL con la vecchia struttura verso quelli nuovi. Parliamo di Redirect 301, quindi redirect permanenti.
Ora, non posso darti delle regole ben precise, perché ogni caso potrebbe essere diverso da un altro, quindi non c’è una regola standard.
Se hai richieste particolari, lascia pure un commento, sarò lieto di aiutarti a trovare la giusta regola per avere tutti i tuoi redirect 301 funzionanti.
Buona SEO,
Michele.
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